DALL’UNO NASCE IL DUE: LA PAPESSA

Continuiamo il nostro viaggio attraverso il mondo dei Tarocchi. Il Bagatto, il nuovo inizio, la sua energia propulsiva sta per entrare nel mondo della manifestazione attraverso l’arcano che lo segue: la Papessa.

La Papessa, la seconda carta dei tarocchi, porta con sé tutta l’energia del due, è colei che offre un corpo al Bagatto affinché possa intraprendere il viaggio della vita, infatti, solo quando lo spermatozoo e l’ovulo si incontrano la danza della vita ha inizio. Entrare nel mondo della materia significa iniziare a confrontarsi con la dualità, con gli opposti del mondo fenomenico, il vero e il falso, il giusto e lo sbagliato etc, imparando ad integrarli. Solo attraverso il DUE, l’incontro con l’altro è possibile sperimentare unione e separazione in una danza continua degli opposti.

La carta della Papessa è una carta lunare che ci parla di fusionalità, di ombra, di mistero tutte qualità femminili legate all’introspezione e alla maternità anche in senso simbolico. E’ l’Anima nel senso junghiano vero e proprio del termine. Simboleggia quindi l’archetipo della grande madre, la donna di conoscenza che tiene in mano il libro della vita. In alcune raffigurazioni (tarocchi di Marsiglia, di Wirth e tarocco di Waite) è’ Lei che sorveglia l’entrata del Tempio di Re Salomone, in mezzo alle due colonne di Jakin e Boaz con legato ai lati un velo che ne copre l’entrata. Le due colonne simboleggiano il passaggio obbligatorio per intraprendere il percorso iniziatico, la scelta della missione dell’anima da portare a compimento nella incarnazione terrena.

In ambito psicogenealogico l’arcano della Papessa può rappresentare la difficoltà a tagliare il cordone ombelicale con la madre o la presenza di un rapporto un rapporto morboso, un complesso edipico non risolto.

Alla papessa è abbinata la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, la Beit, il cui significato è Casa, ma non nel senso comune del termine, bensì come recipiente che accoglie la Luce. Infatti non a caso la Beit è la lettera con cui ha inizio la Torah (Bibbia Ebraica), scelta appositamente da Dio, secondo la tradizione Kabalistica, tra tutte le lettere ebraiche, per dare inizio al mondo. Nel corso dei secoli la carta della Papessa è stata raffigurata in vari modi, come la Dea Egizia Iside, come Giunone , come Era ma l’abbinamento più frequente è quello che la riferisce alla leggenda medievale della Papessa Giovanna.

La leggenda narra di un grosso scandalo che si creò all’interno della chiesa . Papa Giovanni VIII in realtà era una donna e durante una cerimonia a cavallo, partorì in anticipo, rivelando l’inganno. Fu messa a morte insieme al suo bambino, come punizione dell’infranta sacralità.

Meditazione

La carta della Papessa si presta a svariate meditazioni quella che ti propongo qui è un viaggio dentro te stessa attraverso il momento del tuo concepimento.

Trova un luogo tranquillo, sdraiati e chiudi gli occhi. Inizia a respirare con la bocca socchiusa e immagina di guardare dall’alto il luogo che hai scelto per incarnarti. Piano piano scendi come attratto/a da una forza invisibile.

Ti trovi ora dentro il ventre di tua madre, sei uno spermatozoo e stai correndo insieme ad altri per raggiungere l’ovulo e fecondarlo. Senti che chi sta correndo con te, ti sta accompagnando all’ingresso della tua nuova vita. Ora sei arrivato/a, percepisci la scintilla che dà inizio alla vita, è un’onda calda che procura un brivido intenso. Ora riposati e rimani a galleggiare come in una culla ascoltando il battito ritmico e rassicurante del cuore della mamma.

Rimani aperto/a a sensazioni, messaggi per qualche minuto.
Poi quando desideri saluta quel luogo che è stata la tua prima casa e riprendi contatto con l’ambiente circostante.Riporta su un foglio le sensazioni e le immagini del viaggio in un “mandala”. Conservalo e medita su di esso per circa una settimana.